"Ricevendo Silvio Berlusconi al Quirinale - ha scritto, sul suo "blog", Beppe Grillo - è come se Herbert Hoover, presidente degli Stati Uniti negli Anni Trenta, avesse invitato Al Capone per discutere sul mercato degli alcoolici".
Beppe Grillo - ormai si sa - ha idee tutte sue sulla democrazia, sulla storia patria e non patria, sul rispetto delle Istituzioni anche più alte, sulla non colpevolezza fino all'ultimo grado di giudizio, sulla saggezza di un fare o di un non fare nell'interesse del Paese, di un dire o di un non dire da parte di un comico offertosi alla politica. Ma quello è il personaggio. Quello che non dovrebbe essere accettato, tuttavia, è il suo ricorrente attacco al Capo dello Stato. Questa volta, addirittura, additato come colluso con un Berlusconi-Al Capone. E questa non è più libertà di pensiero e di espressione: è vilipendio alla più alta carica dello Stato e, come tale, da sanzionarsi. O per Beppe Grillo non vale? E, se non vale, perché?
.
Nessun commento:
Posta un commento