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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 27 giugno 2013

Vilipendio impunito

"Ricevendo Silvio Berlusconi al Quirinale - ha scritto, sul suo "blog", Beppe Grillo - è come se Herbert Hoover, presidente degli Stati Uniti negli Anni Trenta, avesse invitato Al Capone per discutere sul mercato degli alcoolici".
Beppe Grillo - ormai si sa - ha idee tutte sue sulla democrazia, sulla storia patria e non patria, sul rispetto delle Istituzioni anche più alte, sulla non colpevolezza fino all'ultimo grado di giudizio, sulla saggezza di un fare o di un non fare nell'interesse del Paese, di un dire o di un non dire da parte di un comico offertosi alla politica. Ma quello è il personaggio. Quello che non dovrebbe essere accettato, tuttavia, è il suo ricorrente attacco al Capo dello Stato. Questa volta, addirittura, additato come colluso con un Berlusconi-Al Capone. E questa non è più libertà di pensiero e di espressione: è vilipendio alla più alta carica dello Stato e, come tale, da sanzionarsi. O per Beppe Grillo non vale? E, se non vale, perché?
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