"Non ammesso - si legge nei "quadri" di una scuola elementare in provincia di Venezia - non ammesso alla seconda classe".
Non accadeva da anni. E' accaduto ad un bambino che, schockato per il divorzio dei genitori, aveva manifestato disturbi nell'apprendimento, non aveva legato né con la maestra né con i compagni di classe, ma non aveva avuto - come avrebbe dovuto avere - un insegnante di sostegno. Nè per iniziativa dei genitori, i quali avevano continuato ad essere impegnati nelle beghe del loro divorzio, né per iniziativa della scuola, la quale non aveva seriamente pensato di chiedere un aiuto a qualche associazione umanitaria. Ma che ne sarà di questo povero bambino, ora, dopo quest'altro schock della non ammissione e quando, tornando a scuola a settembre, si troverà a non legare maggiormenete con la maestra e con i compagni di classe? Forse, tra un filosofeggiare e l'altro sui problemi della pubblica istruzione, di questo concreto episodio triste ed assurdo potrebbe occuparsi il nuovo Ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza. O, se lei ha proprio tanto da filosofeggiare, almeno uno dei suoi tre sottosegretari: Gabriele Toccafondi, Marco Rossi Doria, Gianluca Galletti.
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