"Botti di Capodanno - è il conto neppure finale - tre morti e seicento feriti, dei quali 76 bambini al di sotto dei dodici anni". "Un bilancio drammatico che non era stato mai registrato negli ultimi dieci anni - è stato osservato - nonostante le ordinanze di molti sindaci e le raccomandazioni dei Ministri dell'Interno e della Salute a non utilizzare almeno gli ordigni più pericolosi".
Che cosa dire? Che una gran parte degli italiani continua a rimanere schiava di una tradizione becera, a non capire quello che può fare e quello che non può fare neppure nel suo interesse, a non maturare. Ma tutto questo, purtroppo, è ancora scontato e non da meraviglia. C'è, però, dell'altro. C'è che molti vorrebbero giustamente sapere, a questo punto, se a tutti coloro i quali si sono volontariamente infortunati con i "botti" di Capodanno è stato fatto o sarà fatto pagare il costo del pronto-soccorso o del loro ricovero. E, addirittura, se sarà loro concesso, nei casi di amputazioni o di parziali cecità, un qualche assegno di invalidità. Ma non perché questi molti curiosi siano gente cattiva: è semplicemente gente la quale vorrebbe conoscere se, costretta a pagare ormai tutto e tutto di più in tasse e per servizi, dovrà anche accollarsi i costi sanitari e sociali di quelli che da sempre, negli ospedali, vengono definiti da medici e infermieri i "cretini di Capodanno",
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