"Le discoteche e i "night club" hanno denunciato, nel 2009, un reddito di 4.500 euro - ha fatto conoscere il Fisco - i commercianti di abbigliamento e di calzature 7.300 euro, gli istituti di bellezza 7.400, le tintorie e le lavanderie 7.600, i parrucchieri 10.900, gli esercizi alberghieri e i ristoranti 13.300, i gioiellieri e gli orologiai 13.500, i bar e le gelaterie 14.800".
L'elenco dei poveri da 15 a 52 euro dichiarati al giorno non si esaurisce, comunque, qui: numerosissime sono - sempre dati del Fisco alla mano - le categorie costrette alla fame. Per cui sarebbe davvero bello e solidale, se i "ricchi" precari, cassintegrati e sottoccupati si accordassero per una consistente sottoscrizione in favore di quei disgraziati con il "pianto in cassa".
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