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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 10 gennaio 2012

La "casta di quelli che la legge è uguale per tutti, ma lo stipendio no"

"Il Consiglio superiore della magistratura - dati del professor Giuseppe De Federico, giudice laico di questo organismo fino al 2006 - è quello che, in Europa, ha più personale (26 magistrati, 17 magistrati segretari fuori ruolo, 144 funzionari amministrativi, 24 assistenti ai singoli componeneti elettivi, 22 uscieri, 64 autisti per le 23 "auto blu" in dotazione e un numero imprecisato di persone a contratto retribuite per specifiche prestazioni o "comandate" da altre pubbliche amministrazioni), paga meglio i suoi dipendenti (dai 305 mila euro annui del suo vicepreidente ai circa 133 mila euro netti annui dei giudici togati, dai circa 111 mila euro netti annui dei giudici eletti dal Parlamento ai circa 40 mila euro netti annui - in media - dei tecnici, amministrativi, collaboratori, impiegati con mansioni inferiori) e concede loro anche ricchi benefici (come per le sedute in commissione, per il Comitato di presidenza, per il "plenum", per la Sezione disciplinare, per i viaggi e le diarie ai redsidenti fuori Roma, gli straordinari e - limitatamente ai lavoratori non di rango - i buoni pasto). Il tutto a carico dello Stato, lo scorso anno, per un ammontare complessivo di 35 milioni e 274 mila euro".
Alla faccia, anche in questo caso, dei giovani disoccupati per i quali non ci sono risorse per creare posti di lavoro, dei laureati precari a 800 euro al mese, dei "cassaintegrati" e dei pensionati a 20 euro al giorno. E in vergognosa concorrenza con le tante altre caste che della crisi economica del Paese si infischiano completamente. In vergognosa concorrenza anche lei, la "casta di quelli che la legge è uguale per tutti, ma lo stipendio no".
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