"Francesco Schettino, l'irresponsabile e vile comandante della "Costa Concordia" - ha deciso il giudice per le indagini preliminari di Grosseto - potrà lasciare subito il carcere e avvalersi degli arresti domiciliari".
L'indegno comandante Francesco Schettino, riassumendo, si è reso colpevole di omicidio plurimo colposo, naufragio e abbandono della nave quando ancora a migliaia dovevano essere portati in salvo. Ma poi, chissà perché non gli è stato imputato, si è reso anche colpevole di non avere ottemperato agli ordini della Capitaneria di porto. E, se la "Costa Concordia" dovesse disgraziatamente rilasciare il suo carico di carburante, si renderebbe perfino colpevole di disastro ambientale. Tutto questo, però, non è stato ritenuto sufficiente, dal giudice per le indagini preliminari di Grosseto, per trattenerlo in galera. Molti dei passeggeri del "comandante pauroso" sono ancora dispersi e chissà se si troveranno mai, molti sono morti, molti sono rimasti feriti, molti sono ancora sotto shock, molti hanno perso tutto, molti non sono riusciti a raggiungere ancora le loro case. Lui, invece, torni pure alla sua casa. Tranquillo, in poltrona, davanti al televisore per godersi rilassato il suo "Napoli" e quanto di tragico sta ancora avvenendo davanti all'Isola del Giglio, a tavola con gamberoni e "babà" non certo cibo da galera, a letto con sua moglie. Torni a casa, il poverino. Che cosa ha fatto, d'altra parte, alla fine? Mica ha fatto esplodere una bomba atomica...
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1 commento:
In galera per tutta la vita, ma dopo il processo (che in un paese civile dovrebbe concludersi entro un mese, in un caso come questo). Altrimenti la stessa norma non potrebbe essere invocata per chi, intercettazioni alla mano, è altrettanto evidentemente colpevole.
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