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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 6 gennaio 2012

Cortina d'Ampezzo 2

"Gli ottanta ispettori dell'Agenzia delle entrate piombati il 30 dicembre scorso a Cortina - hanno sempre riferito giornali e telegiornali - dando uno sguardo anche a 251 auto di grossa coilindrata, hanno scoperto che, tra le 133 intestate a persone fisiche, ben 42 appartenevano a signori che sia nel 2009 sia nel 2010 hanno dichiarato un reddito di 1.800 euro lordi al mese, 16 appartenevano a signori con reddito accertato di 50 mila euro. E che, tra le 118 intestate invece a società, 19 appartenevano a società che - sempre nel 2009 e nel 2010 - hanno dichiarato bilanci in perdita e 37 appartenevano a società che hanno dichiarato introiti sotto i 50 mila euro".
Fatti i conti, quindi, ben più della metà delle "superauto" intestate a privati e pochissimo meno della metà di quelle intestate a società sono risultate del tutto incongrue con quanto dichiarato nelle denunce dei redditi dei loro proprietari. Una percentuale che la dice lunga sulle proporzioni del "fenomeno evasione" e che avrebbe tutto il diritto di fornire due consigli. Il primo al sindaco di Cortina perché si astenga dal comparire, con tanto di cappellone d'ordinanza, per deprecare il naso messo dall'Agenzia delle entrate nell'economia che regna nel suo comune e in quella che gli gira tradizionalmente intorno. Il secondo all'Agenzia delle entrate
perché non si astenga dal comparire, ora, in altre realtà notoriamente sospette. Come, ad esempio, i porti e porticcioli turistici dove continuano ad ormeggiare tranquilli, in barba al Fisco, "yacht" milionari appartenenti a nullatententi o a moltotenenti che, però, non li denunciano nelle loro dichiarazioni Irpef.
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