"Mi sono opposta - ha fatto sapere Veronica Lario - alla richiesta, avanzata dal mio ex marito Silvio Berlusconi, per una riduzione dell'assegno a suo tempo fissato in 36 milioni annui".
Veronica Lario, per sostenere davanti ai giudici i motivi della sua opposizione, ha coscienziosamente depositato una memoria con tanto di allegati. Dove, presumibilmente, sarà evidenziato che una signora come lei, già consorte di un cavaliere come lui, non potrebbe tirare avanti decentemente con un appannaggio minore. Cioè, frazionando, con meno di tre milioni al mese e, dunque, con meno di centomila euro al giorno. Centomila euro che quasi tutte le altre signore d'Italia, coniugate o separate, devono aspettare di avere non in un giorno, ma - calcolando una media di duemila euro al mese - in 1500 giorni. In cinquanta mesi, dunque, quello che la signora Veronica ha in appannaggio per un solo giorno. Si dirà: ma la signora Veronica ha le sue belle esigenze, le sue belle abitudini e, conseguentemente, le sue belle spese. Beh, certo: le altre signore d'Italia, invece, rinuncino e stiano giustamente a stecchetto: peggio per loro se non hanno o non hanno avuto anche loro un cavaliere come lui. Poi, però, una curiosità: ma come riuscirà a spendere centomila euro al giorno, per non poterne fare a meno neppure di uno, la signora Veronica Lario pur ex Berlusconi? Forse è tutto documentato negli allegati depositati in giudizio. Sarebbe interessante buttarci su uno sguardo. Tanto per capire, noi mortali, mica per altro.
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