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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

mercoledì 10 aprile 2013

Dai mandorli in fiore alle stelle alpine

"Antonio Ingroia - ha deciso all'unanimità la terza commissione del Consiglio superiore della magistratura - non potrà andare a presiedere, come offertogli dal Governatore della Sicilia Rosario Crocetta, la società per azioni che ha l'incarico di riscuotere i tributi nell'isola".
E adesso, pover'uomo? Adesso, povero Antonio Ingroia? Lui, dopo il capitombolo elettorale del febbraio scorso, si sentiva già rinato a nuova vita. Si era già sentito un nuovo protagonista, anzi, tanto da avere testualmente affermato appena ricevuta l'offerta del Governatore Crocetta: "Svolgerò il compito con la mia consueta passione e tenacia per riaffermare la legalità e la giustizia sociale in una regione affetta dalle malversazioni e dagli abusi". Ma come ama ripetere il noto e simpatico allenatore di calcio Giovanni Trapattoni? Ama ripetere: "Non dire gatto, se non l'hai nel sacco". E Antonio Ingroia, invece, si è precipitato a dire gatto pur non avendolo ancora nel sacco. Magari aveva già prenotato l'aereo per Palermo. E adesso, invece, dovrà cambiare il biglietto. Destinazione quell'Aosta dove il Consiglio superiore della magistratura l'aveva già "comandato" dopo il suo capitombolo elettorale e dove lui, forse perché non sopporta il freddo, non avrebbe mai voluto andare. Per Antonio Ingroia, insomma, niente rosei mandorli in fiore: tutt'al più, volendo, qualche bianca stella alpina.
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