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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 28 aprile 2013

Primo: non minimizzare

"L'uomo il quale ha sparato davanti a Palazzo Chigi mentre il nuovo Governo stava giurando al Quirinale davanti al Capo dello Stato - è stata subito la versione ufficiale - è da tempo affetto da turbe psichiche".
Attenzione, però. Il fratello ha dichiarato, invece, che è sempre stato sano di mente, il segretario generale del Sindacato autonomo di polizia Nicola Tanzi ha voluto ricordare che anche negli Anni 70 iniziarono attaccando le forze dell'ordine e poi la violenza si indirizzò contro lo Stato, uno dei tanti cittadini "5 stelle" ha lasciato, sul "blog" di Beppe Grillo, questo testuale commento: "Ma dico io, se devi uccidere qualcuno a Montecitorio, non sparare ai carabinieri e ai passanti, ma vacci con le idee chiare, no?". Nessun allarmismo, per carità, e nessuna previsione apocalittica. Attenzione, però, a non sottovalutare quel gesto. A non qualificarlo frettolosamente folle. E, anche se di un folle questa volta possa essere stato, a non ritenere con sicumerica certezza che gesti simili - in una situazione economica, sociale, avvelenata come quella di oggi - possano ispirare e armare la mano di menti invece lucidissime.La storia, purtroppo, sta lì a testimoniare ben drammatici episodi. Il neoministro all'Interno, Angelino Alfano, non farebbe male a darle una ripassatina. Pazzo o non pazzo lo sparatore davanti a Palazzo Chigi.
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