"Brunetta che giurasse da Ministro? - così Dario Fo ai microfoni de "La zanzara" su "Radio 24" - La prima cosa da farsi sarebbe cercare un seggiolino per poterlo mettere all'altezza della situazione. Ma, poi, il cervello di Brunetta: quello è ancora più piccolo".
Non stimare Renato Brunetta, come qualsiasi altra persona, non è certamente vietato né dai Codici né dai Dieci Comandamenti. Esprimere disistima, nei confronti di Renato Brunetta come nei confronti di qualsiasi altra persona, ricorrendo ad espressioni che facciano riferimento a particolari caratteristiche fisiche è, però, soprattutto una forma di becero razzismo. Ma forse, invecchiando, il "Nobel" Dario Fo è tornato bambino antipatico e cattivo. Oppure, addirittura, giovanotto. Il giovanotto di quella Repubblica sociale fascista così intrisa di razzismo e della quale lui fu un convinto e fervido seguace. Alle volte, sì, tornano. I fantasmi e i peccati di un tempo.
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