"Niente ragolarizzazione neppure minima - ha votato il Senato degli Stati Uniti - della libera vendita di armi a qualsiasi cittadino".
Ancora una volta, dunque, la potente "lobby delle armi" Usa ha sconfitto l'evidentemente meno potente Presidente Usa. Il quale, naturalmente, non l' ha presa per niente bene e ha definito "vergognosa per Washington" la giornata in cui quel voto si è espresso. Certo, non è che la dura definizione del Presidente Barack Obama abbia fatto arrossire i fabbricanti di armi e tutti quei senatori i quali hanno ceduto ai loro ricatti e alle loro pressioni. Tutti costoro, anzi, si sono fatti una bella risata per lo scampato pericolo: i fabbricanti di armi per lo scampato pericolo di vedersi sensibilmente ridimensionato il loro floridissimo mercato, i senatori loro sostenitori per lo scampato pericolo di vedersi non più sostenuti da quella "lobby" che ha la forza e la capacità di spostare milioni di voti nei vari collegi elettorali Usa. Ancora una volta, insomma, confermate le norme che consentono a qualunque cittadino Usa di acquistare e detenere tutte le armi che vuole e che più gli piacciano. Comprese quelle da guerra. Il tiro a segno, anche contro le persone inermi, in Usa è quindi ancora aperto. Ventiquattr'ore su ventiquattro. Ma non nei baracconi delle fiere. Nelle case, nelle scuole, negli uffici, nelle metropolitane, nei parchi, nelle strade e nelle piazze. A rivederci alla prossima sparatoria.
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