Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 5 aprile 2013

I dipendenti-scandalo di Palazzo Madama

"Dei circa 800 dipendenti del Senato - tutto è contenuto in un documento riservato di Palazzo Madama datato fine 2012 - quello della "fascia di assistenza tecnico-operativa" (usceri, commessi, perfino addetti alle pizzette della "bouvette") guadagnano 2.482 euro appena assunti, 2.659 dopo un anno e 10.277 a fine carriera per quindici mensilità; quelli della "fascia dell'assistenza amministrativa" (segretarie addette alle fotocopie e alle convocazioni delle Commissioni), sempre per quindici mensilità, da un iniziale 3.048 euro ad un finale di carriera di 12.627; quelli della "fascia funzionari", anche loro per quindici mensilità, da un iniziale 3.700 euro ad un finale di carriera di 17.000; quelli della "fascia dirigenti", a loro volta per quindici mensilità, da un iniziale 5.593 euro ad un finale di carriera di 27.885".
Compensi da inizio carriera pari a 37.230, 45.720, 55.500 e 83.895 euro annui, dunque, a compensi di fine carriera  pari a 157.155, 189.405, 255.000 e 418.275 euro annui. Anche questi, perciò, compensi da vera e propria casta privilegiata che, oltretutto, continuano a resistere, pur in un momento economico difficile come questo, a tutto e a tutti. Cosicché, quando la Corte costituzionale ha sorprendentemente bocciato la decisione governativa di un pur misero taglio del 5% sugli stipendi pubblici oltre i 90 mila euro, le tredici sigle sindacali presenti a Palazzo Madama - fra le quali la Cgil - hanno assistito i dipendenti interessati nel fare ricorso per il recupero di quel 5% e il Senato è stato così costretto a sborsare subito, sull'unghia, più di due milioni. Tutto questo - stipendi iniziali, stipendi finali, quindicesime mensilità, recupero dei tagli da vergognosa casta - mentre continua a non trovarsi un euro per pagare i debiti con le imprese private, per rimettere le aziende in condizione di operare, per arrivare ad un taglio della disoccupazione  specialmente giovanile, per riportare le pensioni ad un livello umano, per tagliare le tasse ai ceti medio-bassi. Complimenti, allora. Ai privilegiati assurdi del Senato, ai sindacati i quali non si vergognano di sputare in faccia ai disoccupati e ai lavoratori anche a 600 euro al mese, alla Corte costituzionale fuori dalla realtà. Complimenti a tutti. E a tutti prosit.
.
 

Nessun commento: