"Picchiare la propria moglie - ha religiosamente sentenziato, in una intervista alla televisione egiziana Al Naas, il predicatore Saad Arafat - è cosa sacrosanta sia agli occhi di lei sia, soprattutto, a quelli di Allah".
Il "buon predicatore", tuttavia, non si è fermato a questa religiosa sentenza. Ha ritenuto suo dovere ammonire i suoi "fedeli" come la moglie vada correttamente picchiata. Se con le mani nude, senza comunque ficcarle le dita negli occhi e segnarla con le sberle sul viso. Se - meglio - con un bastone, senza comunque romperle le ossa, senza spaccarle i denti, senza sfigurarla e senza andare oltre i dieci colpi dati energicamente, ma non uno di seguito all'altro. Perché - ha spiegato sempre il "buon predicatore" - lo scopo del santo pestaggio non è quello di farle del male, ma quello di educarla alla disciplina che mostrasse di non avere o di non osservare. Il tutto, come al solito, nel nome di Allah. Allah il misericordioso.
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