"Raymond Domenech, il commissario tecnico della nazionale di calcio francese uscita con le ossa rotte dai recenti mondiali in Sudafrica e, per questo, licenziato in tronco per inefficienza - hanno riportato i giornali d'Oltralpe - ha chiesto, allo Stato, un assegno di disoccupazione di 5600 euro".
Ma Raymond Domenech non ha appena ricevuto, tra stipendi 2010 e liquidazione finale, più di un milione di euro dalla Federcalcio francese? Certamente. Però lui, ora, sostiene di essere un povero disoccupato. E non si vergogna di pretendere, dallo Stato, quello che lo Stato trova già difficile dare a chi davvero, rimasto senza lavoro non per sua colpa, non ha di che tirare avanti. Soprattutto perché, a differenza del commissario tecnico pallonaro, non ha grossi tesori depositati in banca o chissà dove investiti. E, allora, non sarebbe proprio male che lo sfrontato Raymond, per restare nel suo campo, fosse dichiarato in netto "fuorigioco". E ricevesse un bel "cartellino rosso". Rosso vergogna.
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