"La casa editrice "Mondadori" - si è saputo - ha informato lo scrittore e saggista Walter Siti che certi passi del suo ultimo libro erano da considerarsi un po' troppo "forti" nei confronti del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi".
Come ha reagito lo scrittore e saggista Walter Siti? Si è appellato alla coerenza propria e al rispetto doveroso della casa editrice per l'altrui libertà di pensiero e di espressione? Ha tenuto fermo, insomma, che quello era il testo in cui credeva e quello doveva dunque restare? Niente affatto. "La "Mondadori" ed io - ha fatto sapere tranquillamente lui stesso - abbiamo trovato un accordo tra gentiluomini". Quale accordo? Questo: l'accordo tra il gentiluomo scrittore il quale ha cancellato il "forte" che aveva turbato il gentiluomo editore e il gentiluomo editore il quale, avendo ottenuto dal gentiluomo scrittore il testo adeguatamente emendato, ha sbloccato il pagamento dei compensi. Ancora una volta, dunque, Walter Siti e la "Mondadori" in cima alle classifiche. Questa volta, però, in cima a quelle della censura più odiosa e dell'opportunismo più clamoroso.
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