"Il centrodestra - ha detto, in una intervista a "La Stampa" di Torino, l'ex ministro berlusconiano Sandro Bondi - non solo è diviso, ma è anche privo di una strategia per il futuro. Forse bisognerebbe appoggiare Matteo Renzi il quale, oggi, potrebbe riuscire ad ottenere quel cambiamento, quella modernizzazione, quella vera e propria rivoluzione liberale che gente illiberale come Fini, Casini, La Russa e Bossi hanno impedito di fare a Berlusconi".
Reazioni? Per ora queste. Il "premier" Renzi: "Macché Bondi: lui sta dall'altra parte, tranquilli, "no problem"". Alessandra Mussolini ("Forza Italia"): "In questo momento, ad evitare una pugnalata ogni giorno, o si sta nel partito o si sta fuori". Renato Schifani ("Nuovo Centro Destra"): "Lucido". Ma - ecco - Sandro Bondi lucido dentro la sua testa oppure sulla sua testa calva? Sarà sicuramente lo stesso Sandro Bondi a chiarirlo. Magari, da raffinato poeta qual è, in endecasillabi sciolti dedicati "A Silvio".
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