"La Rai - si è vantato il direttore generale, Luigi Gubitosi - ha chiuso il 2013, grazie ad una riduzione dei costi, con un utile di cinque milioni".
Riduzione ottenuta con un opportuno taglio agli stipendi dei funzionari e ai compensi, spesso addirittura scandalosi, di molte sue più o meno meritevoli "star"? Sareebbe stato, se così, di che giustamente vantarsi. La verità, anche se il direttore generale della Rai si guarda naturalmente bene dal confessarlo, è che la riduzione dei costi è stata ottenuta abbassando di molto la qualità dei programmi e riproponendo sul video, sempre più frequentemente e ripetutamente, film, "fiction", varietà, telequiz, documentari, "talk show" già programmati in passato. Qualcosa, insomma, di cui non potersi e doversi vantare nemmeno un po'. Nemmeno nel più squallido spettacolo comico.
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