"Su cinque presidenze finora rinnovate nelle grandi aziende pubbliche - ha giocato un'altra carta il "premier" Matteo Renzi - ben quattro sono state assegnate a donne".
Bel colpo, non c'è che dire. E però, per chi sa di "economia sul campo", più fumo che arrosto. Nelle grandi aziende pubbliche, come anche in quelle private, chi conta veramente e ha veramente potere non è infatti il presidente, ma l'amministratore delegato. E - guarda caso - nelle rinnovate Eni, Enel, Terna, Poste italiane e Finmeccanica gli amministratori delegati sonoi rimasti tutti uomini. Cinque donne presidenti, per carità, è già una svolta. E meglio di niente com'era avvenuto fino ad oggi. Ma troppo trionfalismo non appare giustificato perché le donne presidenti saranno pure quattro su cinque e però, in concreto, il loro ruolo sarà puramente di rappresentanza. Il potere reale, ancora una volta, rimarrà in mano ai cinque amministratori delegati uomini. In mano alle "quote azzurre".
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