"E' illegittima - ha sentenziato la Corte costituzionale - la parte dell'articolo 275, comma 3, del Codice di procedura penale che prevede la custodia cautelare in carcere per gli stupratori di gruppo".
Che cosa dovrebbero decidere, allora, i giudici nei confronti di questi galantuomini? Dovrebbero valutare caso per caso - sempre secondo la sentenza della Corte costituzionale - l'adozione di misure alternative. Caso per caso, magari, significherebbe secondo chi sia rimasta vittima - per rango, per censo, per ruolo - dello stupro di gruppo? E misure alternative potrebbero essere - come già accaduto, d'altra parte, ancor prima di questa strabiliante sentenza, i "domiciliari" sullo stesso pianerottolo ove abiti l'aggredita? Le sentenze della Magistratura - si continua sempre a dire -vanno rispettate e non vanno commentate. Sarebbe sicuramente giusto ed opportuno, se però fossero sempre comprensibili.
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