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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 11 luglio 2013

Le mani del giudice Alessandra Galli

"Il magistrato Alessandra Galli, avendo motivato la sentenza di condanna in Appello di Silvio Berlusconi, per il "caso Mediaset", entro il termine minimo di quindici giorni, ha così permesso alla Corte di Cassazione - come noto - di prendere in esame il ricorso alla fine di luglio".
Ineccepibile, dal punto di vista procedurale, e sicuramente opportuno. Solo che il magistrato Alessandra Galli, invece, deve ancora motivare la sentenza di condanna a sette anni, emessa in Appello un anno fa, nei confronti di un dentista milanese riconosciuto colpevole di drogare le sue clienti, abusarle e custodire nel "computer" la testimonianza di queste sue violenze sessuali. Per cui chissà quando mai la Corte di Cassazione potrà occuparsi di questo dentista mascalzone il quale continua a spassarsela a piede libero. E questo, chiaramente, è di certo più che eccepibile e quanto mai inopportuno. Oltre che contrario a quel Codice di procedura penale che fissa, per motivare una sentenza, il limite massimo di novanta giorni. Ma, forse, il magistrato Alessandra Galli deve essere rimasta suggestionata dall'ammonimento di Gesù di Nazreth "Non sappia la tua mano sinistra ciò che fa la tua mano destra". E l'ha fatto suo così: "Non motivi la tua mano destra anche se motiva la tua mano sinistra". Ma, secondo il Consiglio superiore della magistratura, lo può fare?
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