"A Roma - è stato il conteggio dei voti - non si è recato, alle urne di queste amministrative, additittura il 47,2% degli "aventi diritto"".
Gli "aventi diritto" romani, dunque, è come se, in pratica, avessero quasi eletto sindaco, al primo scrutinio, la "signora astensione". Ma la "signora astensione" non è una persona fisica, non è un soggetto con diritti e doveri, non appartiene ad alcun partito convalidato. E, dunque, niente Campidoglio. Dove farà invece il suo ingresso, dopo il responso del ballottaggio che avverà fra quindici giorni, chi sarà riuscito ad ottenere la maggioranza semplice tra i due più votati al primo scrutinio. Ma un ingresso quasi di straforo, raso muro, magari nottetempo. L'ingresso, insomma, non certo da barone rampante, ma da visconte dimezzato, poco ci manca da cavaliere inesistente. Per mutuare da Italo Calvino, ma per constatare, soprattutto, come la politica sia drammaticamente scesa nella considerazione e nell'affidamento degli italiani. "Ad maiora". Almeno si spera.
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