"Emilio Fede e Lele Mora - ha detto, nella sua requisitoria al processo "Ruby bis", il pubblico ministero Antonio Sangermano - si comportavano, per valutare quali ragazze portare alla villa berlusconiana di Arcore, come "assaggiatori di vini pregiati"".
Chi lo avrebbe mai immaginato? Emilio e Lele due "sommelier" e, dunque, con tanto di strumenti professionali: il cavatappi per stappare le candidate "olgettine", il frangino per ripulirle di eventauli "lacrime" dopo la stappatura, il termometro per controllarne la giusta temperatura corporea. Incredibili Emilio e Lele. E incredibile il tanto raffinato e perfezionista padrone di Casa Arcore.
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