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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 14 maggio 2013

Emilio come "al vin in dal fiasch"

"Silvio non mi invita più - si è detto amareggiato l'ex direttore del Tg4, Emilio Fede - E mi sento solo".
Ingrato Silvio, insomma. Ora, all'improvviso, non gli apre più le porte di quella villa di Arcore dove, pure, hanno trascorso giornate, soprattutto nottate, più che allegre. E il povero fido Fede è lì fuori che non capisce e si sente abbandonato come un povero Fido cane in autostrada. Ingrato Silvio, dunque, ma anche ingenuo Emilio. Il quale, evidentemente, non conosce questo realistico proverbio milanese: "Ul ben dal padrun l'è cumè al vin in del fiasch: incoeu l'è bon, duman l'è guast" (la riconoscenza del padrone è come il vino nel fiasco: oggi è buono, domani è guasto". Specialmente se nella villa di Arcore certe giornate, soprattutto certe nottate, non si organizzano più come prima.
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