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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 19 maggio 2013

Dal "trota" ai "brown booby"

"Sulla proprietà dello "yacht Stella" - attribuita al figlio primogenito di Umberto Bossi, Riccardo - la Guardia di finanza ha fatto "flop" perché le indagini hanno alla fine appurato, con certezza, che quello "yacht Stella" è invece di Stefano Alessandri, un ricco signore di 55 anni amico del "rampollo leghista"".
Ma come è potuto verificarsi questo incredibile "flop"? Tutto ha preso il via dal fatto che il Riccardo "cacciaballe" ha sempre fatto credere che quello "yacht" fosse proprio suo. A tutti, specialmente a tante ragazze, fino alla Guardia di finanza. Un po', dunque, come successo a suo padre Umberto. L'Umberto aveva sempre fatto credere a tutti, specialmente a tanti iscritti, fino all'intero mondo politico che la "Lega nord" fosse sua. Poi, invece, la verità è venuta a galla. E si è alla fine appurato che era invece di Roberto Maroni, un furbo signore di  58 anni amico del "padre del rampollo leghista". Ma che famiglia, allora, la Bossi. Dopo il  secondogenito Renzo retrocesso dallo stesso padre da delfino a trota, ora il padre in persona e il suo primogenito Riccardo come quegli uccelli marini dal nome sule fosche, ma che gli anglofoni chiamano da sempre "brown booby", cioè "tonte marroni". Marroni con due "erre".
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