"Piazze semivuote - hanno registrato tutti i quotidiani - in occasione della chiusura della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale di Roma".
Un segnale indubbiamente significativo della disaffezione nei confronti della politica tutta. Tanto da far esclamare, con amarezza, ad un ex assessore dell'allora Giunta Veltroni: "C' era più gente alla "Festa del carciofo" che oggi al comizio del nostro candidato sindaco Ignazio Marino". Ma, pur se non lo dovesse consolare, il fatto è che c'era più gente anche alla "Sagra della porchetta" che al comizio del candidato sindaco pdl Gianni Alemanno. E più gente alla "Tonnara di Favignana" che al comizio del candidato sindaco "5 stelle", autodefinitosi l' "apriscatole romano", Marcello De Vito. Nonostante - fatto ancora più significativo - la presenza, a questi comizi, di "pezzi da 90" come Guglielmo Epifani, Silvio Berlusconi e l'urlatore Beppe Grillo. I quali - si spera - dovrebbero avere compreso che ormai - come si dice simpaticamente a Roma - "non c'è più trippa per gatti". E, dunque, come sia divenuto più che urgente un ritorno alla politica con la "P" maiuscola. Quella vera, quella onesta, quella responsabile, quella al servizio dei cittadini e non dei propri svariati interessi e vantaggi partitici e personali.
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