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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

mercoledì 22 maggio 2013

"Fuorilegge" per forza

"Dei miei ventuno "Eataly" in Italia - ha confessato l'imprenditore Oscar Farinetti durante un incontro televisivo - sette o otto li ho aperti senza avere la licenza e, al taglio del nastro, ho anche invitato i sindaci del luogo".
Sette o otto "Eataly", supermercati famosi in tutto il mondo perché interamente dedicati ai cibi di alta qualità, quindi, e il loro titolare completamente "fuorilegge"? Ebbene sì. Ma - ecco il punto - non perché l'imprenditore non abbia voluto rispettare le norme burocratiche: perché invece, dopo avere atteso invano per lunghissimo tempo che quelle norme gli dessero finalmente il via, si è stancato e ha aperto ugualmente i suoi sette o otto supermercati qua e là per l'Italia. "Che mi indaghino pure - ha poi provocatoriamente continuato - servirà per far capire a qualcuno che la burocrazia non può continuare a tagliare le gambe a chi ha voglia di investire e di operare nel nostro Paese". Ma, avendo sostanzialmente ragione, qualcuno lo indagherà davvero? E indagherà anche quei sindaci che sono andati a tagliare il nastro, certamente conoscendo la situazione, all'inaugurazione dei sette o otto supermercati "fuorilegge"? Non ci sarebbe da meravigliarsi poi troppo. Perché questa è l'Italia, bellezza. L'Italia che vorrebbe rilanciare la propria economia, ma che costringe a mettersi "fuorilegge" gli imprenditori di buona volontà.
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