"16 aprile scorso, campionato amatoriale della Federazione Aics, partita regolarmente in corso in un campo della periferia di Firenzee - è accaduto all'improvviso - un calciatore della squadra "San Niccolò" si accascia, entra subito in come, i suoi compagni sospendono di giocare per soccorrerlo e poi, quando l'ambulanza lo porta in ospedale, loro non se la sentono più di riprendere come se nulla fosse accaduto. Partita sospesa, dunque, e tutti negli spogliatoi con un groppo alla gola".
Come si è comportata, in questo drammatico frangente, la Federazione Aics? Così: partita persa per 3 a 0 alla squadra "San Niccolò", due punti di penalizzazione in classifica e una multa, seppure lieve, di cento euro. Ma ancor peggio si è comportata, quando la squadra ha inoltrato ricorso contro questa cinica sanzione, perché questo ricorso ha respinto con tale testuale motivazione: "Una situazione come quella accaduta", il 16 aprile durante il campionato Aics, "non sembra configurarsi come una causa di forza maggiore necessaria per ottenere un rinvio della partita" e al conseguente annullamento dei provvedimenti adottati. Ma l'Aics è l'Associazione italiana cultura e sport o l'Associazione italiana cinismo spregevole?
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