"Il finanziamento pubblico dei partiti - ha annunciato Palazzo Chigi - è stato abolito, oggi, con un decreto del Consiglio dei Ministri".
Ma non è esattamente così. Oggi, infatti, il Consiglio dei Ministri ha sì annunciato di averne disposto l'abolizione, ma l'abolizione effettiva avverrà, definitivamente, nel 2018. Perché i partiti continueranno a ricevere il finanziamento pubblico, anche se diminuito e a scalare, per altri quattro anni: 91 milioni nel 2014, 54 nel 2015, 45 nel 2016, 36 nel 2017. Meglio di niente, certo. E con l'augurio che, di qui al 2018, il finanziamento pubblico, che ha dimostrato fino ad oggi sette vite come i gatti, non riesca a trovare chi lo faccia miracolosamente resuscitare ancora. Bando, comunque, ai cattivi pensieri. E congratulazioni a chi ha dato la spinta alla decisione dell'abolizione seppure diluita. Al "premier" Letta, al "vicepremier" Alfano, al ministro Quagliariello, al neosegretario del Pd Renzi? Una parola: tutti e quattro se ne sono già assegnaato il merito principale. Ma nessun problema: di queste congratulazioni, se vogliono, ne facciano un po' ciascuno. Tanto...
.
Nessun commento:
Posta un commento