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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 17 dicembre 2013

Il vantaggio di rubare poco

"Dai 92 indagati per peculato un anno fa - alla Regione Lombardia - solo per 59 la Procura chiederà il rinvio a giudizio".
Perché gli altri 33, al termine della fase istruttoria, sono risultati "puliti"? Ebbene no. Perché - come è possibile leggere nell'atto firmato dal procuratore aggiunto Alfredo Robeldo con i sostituti procuratori Paolo Filippini e Antonio D'Alessio - "si è ritenuta l'insussistenza del reato di peculato ogniqualvolta le tipologie di spese, singolarmente o nel loro complesso... impegnassero, negli anni, somme di denaro relativamente modeste". Come dire, insomma, che i 33 sono scampati al rinvio a giudizio perchè via, alla fine, hanno rubato soltanto poco. Si sono insomma appropriati di denaro pubblico per uso personale, sì, ma - che diavolo - soltanto in "modica quantità". Appena - abbiate pazienza - soltanto qualche migliaia di euro ciascuno. Come - ad esempio - il terzo alle "primarie" pd Pippo Civati e il "renziano" Alessandro Alfieri, ma anche la "leghista" Rosy Mauro, l'ex assessore pdl Raffaele Cattaneo e l'attuale sindaco pdl di Busto Arsizio, Gianluigi Ferioli. E poi dice che le decisioni dei magistrati non vanno commentate. Ma, forse, meglio. Perché, se fossero commentate, chissà che cosa ne uscirebbe fuori.
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