"Decine di migliaia di cristiani stanno abbandonando la città di Mossul - nel nord-est dell'Irak - dopo che lo Stato di Abu Bakr al Baghdadi, autoproclamatosi califfo Ibrahim, ha emanato l'editto per cui dovessero convertirsi all'Islam oppure pagare una tassa altisima in quanto infedeli oppure, ancora, lasciare le loro case".
A guidare la diaspora, questa volta, non c'è però, purtroppo, un condottiero Mosé ispirato dal suo Dio. E nemmeno qualcuno venuto da Roma in Sua rappresentanza. Così come nessuno è andato in Nigeria a farsi "crocifiggere" insieme ai cristiani i quali continuano ad essere perseguitati e martirizzati. Prioprio "unicuique suum": a chi la diaspora e il martirio, a chi la gloria di Roma.
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