"Giancarlo Galan - attualmente deputato e accusato di avere clamorosamente lucrato sui lavori del "Mose", a Venezia, quando era presidente della Regione Veneto - è in galera perché la Camera ha dato il suo ampio benestare all'arresto".
Avrà fatto bene o avrà fatto male la Camera a dare questo ampio benestare? Saranno i magistrati della Procura di Venezia a dare una risposta. Quello che lascia tuttavia perplessi è che l'ampia maggioranza dei deputati i quali si sono espressi per l'arresto ha sicuramente votato senza avere letto tutte le oltre 160 mila pagine inviate, dai pubblici ministeri veneziani, per motivare la richiesta d'arresto. E' certo perché, avendo avuto a disposizione soltanto 41 giorni per leggerle, avrebbero dovuto leggerne, e capirne, in dieci ore al giorno ben 3.902 e, cioè, addirittura 390 all'ora , 6 e mezza al minuto. Impossibile. Impossibile, dunque, ma soprattutto inquietante. Giancarlo Galan o non Giancarlo Galan. Perché qui non si è trattato di una questione partitica, ma di una brutta pagina di scorrettezza professionale e di violata etica istituzionale.
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