"Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon - ancora una volta - ha bollato come "irresponsabili e moralmente in errore" sia il "leader" di Israele sia il "leader" di Hamas".
I due "leader" si sono sentiti in colpa, si sono vergognati e, pentiti, hanno messo a tacere le armi? Magari. Oltre al rumore infernale delle armi che hanno continuato a sparare, anzi, si è di nuovo udito il rumore dell'ennesimo pernacchio arrivato dalle due parti in conflitto. E, se Hamas ha continuato a sparare i suoi missili contro Israele, Israele ha continuato a colpire obiettivi soprattutto civili e ad uccidere decine e decine di bambini innocenti. Ultimo episodio, in ordine di tempo, il campo giochi dove tanti piccoli stavano festeggiando l'ultimo giorno di Ramadam. E sugli scivoli e sulle altalene c'erano loro, non i terroristi di Hamas. "Andremo avanti - ha dichiarato il "premier" israeliano Benjamin Netanyahu - fino a quando la missione sarà compiuta". Ma la missione di distruggere tutte le basi militari di Hamas o la missione di uccidere tutti i bambini palestinesi? Non è una domanda antisemita: è una domanda che tiene conto, purtroppo, di quanto sta accadendo ormai ogni giorno.
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