"La processione della Madonna del Carmine - nel rione Ballarò di Palermo - si è fermata cinque minuti davanti all'agenzia di pompe funebri del "boss" Alessandro D'Ambrogio".
Alessandro D'Ambrogio non c'era perché rinchiuso nella "Sezione 41 bis" del carcere di Novara. Ma la sua agenzia di pompe funebri, all'interno della quale venivano decisi da lui tutti i piani criminosi della nuova mafia, è rimasta, evidentemente, un "simbolo di rispetto" per tutti. Anche per il rettore della chiesa del Carmine Maggiore, fra' Vincenzo? Lui si è giustificato dicendo che si trovava avanti alla statua e, quando ad un certo punto si è voltato, si è ritrovato solo. Sicuramente così, ma, dati precedenti anche recenti, fra' Vincenzo non avrebbe fatto meglio a procedere non avanti, ma dietro la statua della Madonna, in modo da poter impedire il nuovo sacrilego "inchino"? O è stata proprio la paura a farlo correre tanto avanti con il suo Rosario recitato ormai da solo? Forse Papa Francesco non farebbe male a convocare tutti i parroci e i rettori siciliani per ricordare loro, soprattutto, con chi e da che parte dovrebbe stare la Chiesa.
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