"Aveva presentato a ripetizione - da tempo - certificati medici che attestavano la necessità di prolungare l'assenza dal lavoro per un trauma distorsivo a un polso e una contusione a un ginocchio, ma un giorno era stato riconosciuto, in una foto su "Facebook" mentre lavorava con ombrelloni, sdraio e pattini in uno stabilimento balneare in Calabria. Rinviato a giudizio per truffa al Comune di Milano, da cui dipende come vigile urbano, è stato ora condannato ad un anno e mezzo di reclusione e a 800 euro di multa".
Non gli è stata riconosciuta, però, anche l'aggravante della stupida vanagloria: il vigile urbano vanitoso, infatti, aveva messo lui, su "Facebook", la sua foto di aitante bagnino "sciupafemmine".
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