"Il vertice dei "Nobel della pace" - che era stato organizzato, a metà mese, per ricordare la grande figura di Nelson Mandela - non si terrà più a Città del Capo perché il Governo sudafricano ha negato il visto al Dalai Lama e, così, ben quattordici "Nobel della pace" hanno disdetto, per protesta, la loro presenza".
Ma perché il Governo sudafricano non ha concesso il visto al Dalai Lama? Per non irritare la Cina - è stata la spiegazione dell'altro "Nobel" sudafricano, l'ex arcivescovo Desmon Tutu - con la quale il Sudafrica ha notevolissimi interessi e scambi commerciali. E dunque - ha aggiunto - "mi vergogno di chiamare mio Governo questo gruppo di ruffiani". Altri tempi, insomma, da quando, proprio a Nelson Mandela, gli Stati Uniti avrebbero voluto imporre di interrompere la sua amicizia con Fidel Castro e lui rispose che si "buttassero nel lago". Altri tempi, sì. Quando qualcuno, ancora, aveva il coraggio di anteporre i veri valori, la dignità e l'autonomia propria e del proprio Paese ad interessi, oltretutto, pesantemente condizionati. Il rispetto dovuto al Dalai Lama? Che vada al diavolo e che continuino così a prosperare i rapporti con gli arroganti, violenti ed antidemocratici cinesi. Brutta figura con i "Nobel" di tutto il mondo? Chi se ne infischia. Vuoi mettere la bella figura di un mercato risplendente di rand, di yuan e di dollari?
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