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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 3 ottobre 2014

Miliardi di yuan meglio di un solo Dalai Lama

"Il vertice dei "Nobel della pace" - che era stato organizzato, a metà mese, per ricordare la grande figura di Nelson Mandela - non si terrà più a Città del Capo perché il Governo sudafricano ha negato il visto al Dalai Lama e, così, ben quattordici "Nobel della pace" hanno disdetto, per protesta, la loro presenza".
Ma perché il Governo sudafricano non ha concesso il visto al Dalai Lama? Per non irritare la Cina - è stata la spiegazione dell'altro "Nobel" sudafricano, l'ex arcivescovo Desmon Tutu - con la quale il Sudafrica ha notevolissimi interessi e scambi commerciali. E dunque - ha aggiunto - "mi vergogno  di chiamare mio Governo questo gruppo di ruffiani". Altri tempi, insomma, da quando, proprio a Nelson Mandela, gli Stati Uniti avrebbero voluto imporre di interrompere la sua amicizia con Fidel Castro e lui  rispose che si "buttassero nel lago". Altri tempi, sì. Quando qualcuno, ancora, aveva il coraggio di anteporre i veri valori, la dignità e l'autonomia propria e del proprio Paese ad interessi, oltretutto, pesantemente condizionati. Il rispetto dovuto al Dalai Lama? Che vada al diavolo e che continuino così a prosperare i rapporti con gli arroganti, violenti ed antidemocratici cinesi. Brutta figura con i "Nobel" di tutto il mondo? Chi se ne infischia. Vuoi mettere la bella figura di un mercato risplendente di rand, di yuan e di dollari?
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