"Promesse da Matteo - intanto in copertina - Renzi ha preso mille impegni col Paese. Un effetto-annuncio che ha dilatato il suo consenso, ma a cui spesso non sono seguiti i fatti. Radiografia dei (pochi) fatti rispettati e delle (molte) parole al vento". A pagina 42, poi: "Matteo la promessa". E giù, impietosamente, tutti gli impegni annunciati, ma non mantenuti".
Copertina e articolo del berlusconiano "Panorama"? Macché: tutto, a chiare lettere, sull'ultimo numero de "L'Espresso". Il quale, dunque, sta continuando a sparare ad alzo zero contro il "premier" Renzi. Aveva cominciato, già da qualche numero, il "fondatore" Eugenio Scalfari. E questo non era sembrato, per Matteo Renzi, un buon segno. Poi ora, con il passaggio di direzione del settimanale da Bruno Manfellotto a Luigi Vicinanza, quella copertina e quel servizio al fulmicotone da pagina 42. Eloquente testimonianza, presumibilmente, che Matteo Renzi ha cominciato a disturbare troppo, in qualche modo, certi ambienti radical chic e certe cupole finanziarie a questi più o meno legate. Non una cosa da poco. Il "premier" farebbe bene a preoccuparsene. E a stare "meno sereno".
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