"L'Atac (l'Azienda romana del pubblico tasporto urbano) - mentre sta continuando a "limare" le linee, ha annunciato l'aumento degli abbonamenti dal primo gennaio prossimo: da 35 a 38,5 euro l'abbonamento mensile, da 250 a 280 euro quello annuale".
Immediate, naturalmente, le proteste degli utenti e delle Associazioni dei consumatori. Che hanno meravigliato, però, l'Azienda dei trasporti e il Comune. I quali hanno replicato che che non di tagli di linee si sta trattando, ma di una loro razionalizzazione. E, quanto agli aumenti degli abbonamenti, non si tratterà di insopportabili incrementi, ma di adeguamenti ormai indifferibili. Non tagli di linee, dunque, ma razionalizzazioni e non aumenti degli abbonamenti, ma semplici adeguamenti: il vocabolario dell' Azienda dei trasporti e del Comune di Roma, insomma, è il vocabolario "Duevolpi", non il vocabolario "Treccani".
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1 commento:
ma perchè non si "adeguano" i vertici ATAC (e il NONSINDACO, oltre all'Assessore Improta) a viaggiare come i comuni mortali, e poi dopo pensano ad una precisa razionalizzazione del servizio, andandosene a casa (possibilmente senza alcuna buonuscita) e lasciando il posto a chi ne sa qualcosa in più...?
"Buffoni" è il giudizio più blando che mi viene in mente......
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