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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

venerdì 28 marzo 2014

Uno sfratto per tre euro

"Se non mi pagherai i 1938 euro che mi devi per gli affitti - aveva intimato il proprietario di casa ad un artigiano edile con moglie, due figli e una bottega distrutta dalla crisi - preparati allo sfratto. L'artigiano edile, tra mille difficoltà, alla fine era riuscito a racimolare i 1938 euro, era corso in banca e aveva fatto un bonifico al proprietario di casa".
Tutto a posto? Macché. L'artigiano edile non aveva messo in conto che la banca avrebbe detratto tre euro di commissione per quel bonifico e, così, al padrone di casa erano arrivati "solo" 1935 euro. Quanto è però bastato al padrone di casa per insistere con lo sfratto, ma, soprattutto, quanto è bastato al giudice onorario titolare della causa per convalidarlo. E per intimare, al povero artigiano edile e alla sua famiglia, di lasciare l'appartamento. Con una ciliegina: lasciarlo il 20 aprile prossimo e, cioè, il giorno di Pasqua. Per una questione di tre euro mancati in buona fede, insomma, un dramma per quattro persone. Onore alla sensibilità del padrone di casa, ma, soprattutto, al giudice onorario.
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