"Mentre nel 1950 arrivava, in Italia, il 19% di turisti stranieri - ha voluto sottolineare una indagine del "Touring club" - oggi ne arriva soltanto un 4,4%. Una diminuzione secca che ci ha fatto scivolare al quinto posto nella classifica mondiale".
Il fatto triste - sempre secondo l'indagine del "Touring club" - è che, se l'Italia rimane sempre in testa nei desideri dei visitatori stranieri, a tenere poi lontani questi visitatori stranieri sono i mille difetti che, assurdamente, continuiamo a non voler correggere. Come, fra i maggiori, i troppi disservizi, i troppi "bidoni" di albergatori e commercianti, i prezzi troppo alti, la troppa scortesia, il degrado sempre maggiore dei monumenti e del paesaggio. Un "mix", insomma, di mancata cultura dell'ospitalità e di dinteresse dei Governi nei confronti di un settore che, invece, potrebbe essere facilmente una ricca risorsa per il Paese. Il fatto triste, sì, è che abbiamo un tesoro che nessun altro può vantare, ma ci fa schifo, evidentemente, utilizzare al meglio. Chissà come sarebbero stati invece in grado di sfruttarlo, se solo avessero avuto la fortuna di possederlo, perfino - ad esempio - i beduini del deserto.
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