"Una firma per candidare Berlusconi - ha "sparato" a caretteri cubitali, in prima pagina "Il Giornale" - Disobbediamo".
Disobbediamo? Si dovrebbe disobbedire, cioè, allo Stato che, attraverso uno dei suoi poteri - quello giudiziario - ha deciso di procedere secondo la Carta costituzionale? Si vorrebbe, insomma, incitare ad una più o meno esplicita ribellione? Uno - ci mancherebbe - può continuare a ritenere liberamente che, nei confronti di Berlusconi, la Magistratura possa essersi accanita in modo particolare e, perfino, ingiustificato. Ma le libere opinioni soggettive non possono essere arruolate da nessuno per prefigurare una rivoluzione. Tanto meno lo dovrebbero essere da parte di quel "Giornale" il quale fa ogni giorno professione di "democrazia vera", di "liberalismo" e di "corretto senso dello Stato". Disobbedire dunque, sì, ma al "Giornale". E che la Magistratura non gliela mandi liscia.
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