"La dottoressa Maria Rosaria Grossi - ha rivelato "L'Espresso" - era stata rinviata a giudizio, quand'era in Magistratura a Milano, per una storiaccia di tangenti e di consulenze d'oro, ma, poi, era stata scagionata da queste imputazioni anche se, nella sentenza di assoluzione, era stato però sottolineato che, "per quasi un quarto di secolo aveva riscosso personalmente e per contanti, da innumerevoli soggetti, canoni di locazione non dichiarati al Fisco"".
A questo punto, giustamente, uno potrebbe chiedersi: com'è finita per la dottoressa Maria Rosaria Grossi? Il Consiglio superiore della magistratura ha continuato sì a respingere le sue richieste di riammissione nei ruoli ordinari, ma, poiché il Consiglio di giustizia tributaria (al quale spetta il compito di occuparsi, specificatamente, dei requisiti di onorabilità dei giudici fiscali) non ha avuto alcunché da eccepire, la dottoressa Maria Rosaria Grossi è ora tranquillamente a decidere cause nella Commissione tributaria di Milano. Lei evasore fiscale riconosciuto, insomma, a giudicare, lì, cause intentate contro evasori fiscali indagati. Un altro paradossale episodio da "Italia dei cachi". E poi c'è chi vorrebbe non si sfiorase nemmeno con un dito l'attuale "sistema Giustizia".
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