"Bisognerebbe allargare l'"Erasmus" (la possibilità per uno studente universitario europeo, cioè, di effettuare un periodo di studio legalmente riconosciuto in un ateneo straniero) - ha lanciato l'idea, durante la presentazione del suo ultimo libro, Massimo D'Alema - anche ai Paesi del Mediterraneo". E Matteo Renzi, il quale gli sedeva accanto, si è detto d'accordo e ha applaudito".
Idea più che apprezzabile e condivisibile. Peccato, però, che l'idea fosse venuta a qualcun altro già molto tempo fa. Esiste, infatti, un "Erasmus Mundus" il quale finanzia la mobilità di studenti e di giovani professionisti tra i sedici Paesi che si affacciano proprio sul Mediterraneo. Anche se D'Alema non lo sa e Renzi, non sapendolo neppure lui, l'applaude. Magari l'uno troppo lento e compassato e l'altro troppo veloce e sbrigativo per accorgersene. Forse allora utile, prendendo in prestito Edoardo Bennato, l'invito tanto al Massimo quanto al Matteo: "Seconda stella a destra/questo è il cammino/ e poi dritto fino al mattino/ la strada la trovi da te/ porta all' "Erasmus" che già c'è".
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