"La "Ituc" (International trade union confederation) ha confermato - proprio in questi giorni - che, impiegati nella costruzione delle varie strutture necessarie alla "Coppa del mondo di calcio" nel 2022, in Qatar, sono morti dal 2012, in incidenti sul lavoro o per inumane condizioni di trattamento, già 382 nepalesi e che, prima del calcio di inizio della "sagra pallonara", i morti potrebbero arrivare fino alla cifra spaventosa di quattromila".
Ma che gli fa? L'importante è che gli sceicchi del Qatar abbiano un'altra occasione miliardaria, che la Fifa (Fédération internationale de football association) continui a non essere chiamata a rispondere del perché di una scelta a dir poco assurda, che l' "International trade union confederation" si limiti a denunciare senza agire, che i calciatori trovino l'erbetta dei campi soffice come quella dei prati delle loro ville private, che gli spettatori abbiano l'aria condizionata sotto i sedili degli stadi. E che i telespettatori, da casa, possano godere di una visione a 360 gradi. Come se stessero lì. Questo è l'importante. Tutto il resto è noia.
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