"Il vicesindaco di Roma, Luigi Nieri - a chi gli ha chiesto se il Comune avrebbe continuato a portare i ragazzi sui luoghi delle foibe - ha testualmente risposto: "La nostra memoria è la Resistenza, altre città ricorderanno le foibe".
Le foibe, cioè, dovrebbero essere cancellate dalla memoria di Roma e dei romani? Certo che l'eroica lotta al fascismo e al nazismo, che tante sofferenze e tante morti ha causato, non può e non deve essere dimenticata da nessuno, ma perché dovrebbe essere cancellata, nel ricordo di Roma e dei romani, il brutale e vigliacco massacro compiuto dai partigiani del maresciallo jugoslavo Tito nei confronti di migliaia e migliaia di cittadini italiani inermi? Il vicesindaco di Roma, Luigi Nieri, si è guardato bene dal dare una risposta che sarebbe stata, comunque, difficile. Ma poi, travolto dalla giusta indignazione per quelle sue incredibili parole, è stato costretto a fare marcia indietro. Infastidito, però. Perché, dal suo "entourage", è venuto un perentorio "basta ora con le polemiche".
Basta, certo. Con tante scuse, a lui, da parte di ogni sincero democratico senza paraocchi. E da parte, soprattutto, di ogni vittima di quelle foibe che ancora in molti - oltre al vicesindaco di Roma, Luigi Nieri - vorrebbero non ricordare.
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