"Domenica 4, giorno della solidarietà dei "suoi" a Silvio Berlusconi - lo ha dichiarato, in una intervista al "Corriere della sera", il Ministro per le Riforme costituzionali, Gaetano Quagliariello - era pronta una "operazione bipartisan" per decretare la fine del Governo Letta. Ma la compostezza delle maifestazione e delle parole pronunciate da Berlusconi non l'hanno portata a buon fine".
Ma il Ministro Gaetano Quaglieriello ha voluto dare alle stampe una sua personale teoria - un po' come accade a certe toghe - oppure ha parlato conoscendo persone, fatti, circostanze documentabili? Nell'un caso e nell'altro, però, la sua sortita, così fatta, sarebbe da censurare. Perché, se una sua teoria, avrebbe dovuto specificarlo chiaramente. O, se una sua conoscenza sicura del grave evento programmato, avrebbe dovuto fare, almeno, nomi e cognomi e una denuncia - ancorché politica - doverosamente circostanziata. Questo dire e non dire, fare e non fare, in effetti, non può essere accettato né in alcun modo giustificato. Tanto meno se di un Ministro il quale, oltre a curare le riforme costituzionali, dovrebbe anche curare una riforma, in senso più etico e responsabile, dei comportamenti politici innanzitutto suoi.
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