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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 22 agosto 2013

L'orco, in nome della legge, sopra la casa della sua vittima

"La mamma, costretta a rimanere fuori casa tutta la giornata per lavorare, portava spesso la figlioletta di cinque anni, al piano di sopra, da una coppia di vicini. Ma lui, quando la moglie usciva, aveva preso ad usare violenza alla piccina. Finché la piccina si era "aperta" con la madre, erano scattate le indagini e l'uomo era stato rinviato a giudizio. Condanna: tre anni di reclusione trasformati poi in "domiciliari da scontarsi giustamente fuori dalla regione, ma incredibilmente, poco dopo, in quella sua casa sopra quella della sua vittima. La quale, così, è ovviamente ripiombata nel terrore. Un terrore che non l'ha fatta più dormire serenamente, non l'ha fatta più uscire di casa e, in casa, la sta gettando in un incubo immaginabile quando sente, da sopra, i rumori che le ricordano l'ambiente in cui è stata vittima della violenza. Come i passi dell'uomo-orco, la sedia a dondolo che il suo sporco corpo da sempre dondola, l'orologio a pendolo che segna le ore di una condanna-non condanna".
E' la vicenda in sintesi strettissima. Ma che è sufficiente a far dichiarare testualmenete, ad un esperto di fama internazionale come lo psichiatra e psicoterapeuta Luigi Cancrini, direttore del "Centro bambino maltrattato": "Quella dei "domiciliari" al violentatore sopra l'appartamento della violentata è una decisione inaudita, addirittura folle". Ed è sufficiente, anche, a spiegare il motivo per il quale oggi - statistiche alla mano - solo il 40% degli italiani ha ormai fiducia nella Giustizia. La quale, però, se ne lamenta.
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