"Flavio Tosi si è detto pronto ad eventuali primarie per la "leadership" del centrodestra? - ha sparato, in un comizio padano, Umberto Bossi - Sarebbe un bene solo perché, così, andrebbe fuori dalle scatole della "Lega", ma per il resto mi fa solo ridere. Io, tra lui e Marina Berlusconi, voterei senza dubbio per la figlia di Silvio".
Continua dunque, all'interno della "Lega nord", la saga celtica dei fratelli coltelli. Senza esclusione di insulti, di minacce, di disegni assurdi. Con un Bossi talmente scatenato da giungere perfino a preferire una figlia di Arcore ad un figlio del Po. Solo che la "figlia di Arcore", da abile imprenditrice, ha calcolato attentamente i pro e i contro di una sua eventuale entrata in politica, si è resa conto di come sarebbe potuta andare a schifìo, ha ringraziato tutti i suoi estimatori e si è buttata con maggior vigore nell'amministrazione di "Mediaset" e di "Mondadori". Flavio Tosi, comunque, non ci pensi neppure. Lasci perdere. Perché, prima di aspirare a eventuali primarie per la "leadership" del centrodestra, dovrebbe sicuramente uccidere Daniela Santanché. Impresa difficile, difficilissima. Anche per un discendente dei guerrieri celtici come lui.
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