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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

martedì 20 agosto 2013

"Per capire" Antonio Esposito

"E' in atto una preistruttoria - si è saputo dalla Suprema Corte di Cassazione - "per capire" se il presidente della Sezione feriale Antonio Esposito, nell'anticipare ad un quotidiano le motivazioni della "sentenza Mediaset" nei confronti di Berlusconi, sia stato scorretto o meno".
Ma ci sarebbe voluta addirittura una preistruttoria "per capire" quello che, data l'evidenza, hanno chiaramente capito tutti? Certo - potrebbe essere  l'obiezione - perché così vuole la burocrazia giudiziaria e la tutela del buon nome della Magistratura. Allora, però, la Suprema Corte di Cassazione, "per capire" ancora meglio i comportamenti, i giudizi e i pregiudizi del giudice Antonio Esposito, dovrebbe preoccuparsi di appurare se sia vero oppure no quanto raccontato dall'imprenditore immobiliare Massimo Cestielli. Che cosa ha raccontato questo signore? Che, due anni fa circa, lui avrebbe organizzato "una cena con pasta e provola" nella sua villa affacciata sul mare a San Nicola Arcella. Ci sarebbero stati lui, sua moglie, il giudice Antonio Esposito, sua moglie, l'attore Franco Nero e altre due persone. Il discorso, ad un certo punto, sarebbe caduto sul film, interpretato dall'attore ma mai arrivato in Italia, dal titolo "L'escluso". E proprio da lì, per una certa associazione, si sarebbe arrivati al "caso Berlusconi". Finché il giudice Antonio Esposito avrebbe testualmente affermato: "Berlusconi mi sta proprio sui cosiddetti (ma lui non ha detto i cosiddetti). Se mi dovesse capitare a tiro, gli farei un "mazzo" così". Una questione, quindi, non da poco. Per cui, sì, la Suprema Corte di Cassazione farebbe molto bene ad aprire un'altra preistruttoria "per capire" se, ove dovesse essere eventualmente accertata la veridicità del racconto, il presidente della Sezione feriale Antonio Esposito sia stato scorretto o meno. Perlomeno.
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