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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

mercoledì 9 gennaio 2013

Vietato ammalarsi

"Poiché gli ospedali romani non hanno più posti-letto a disposizione - ha denunciato Livio De Angelis, direttore del "118" - stanno trattenendo i malati sulle barelle delle ambulanze e, così, le ambulanze non possono più svolgere il loro preziosissimo servizio. Ho chiesto, perciò, un pronto intervento delle autorità regionali e statali".
Intervento che c'è subito stato. La Governatrice del Lazio, Renata Polverini, ha convocato  il  direttore lamentoso del "118" perché, evidentemente, non ha ancora capito bene la situazione e vuole farsela spiegare meglio. Il Ministro uscente della sanità, Renato Balduzzi, ha addirittura chiesto una relazione scritta da trasmettergli, magari, via Poste italiane. E così, se oggi già 36 ambulanze sono rimaste ferme perché "derubate" delle loro barelle, domani potrebbero essere 72 e dopodomani più di cento. Perché - come si sa - i posti-letto negli ospedali, specialmente dopo gli ultimi tagli, non si creano o non si recuperano con le "convocazioni perditempo" di un Governatore di Regione né con le relazioni inutili su quanto già noto a un Ministro della sanità. E dunque, se la situazione è già drammatica oggi, figurarsi come lo diventerà mentre la Governatrice del Lazio starà lì a sentire e a meditare le denunce del direttore del "118" e il Ministro della sanità starà lì ad aspettare che gli arrivi la relazione. Ora, insomma, ai cittadini romani vietato ammalarsi. A meno che non siano Governatori, Ministri o simili: per loro, infatti, potrebbe sempre esserci, al limite, un' "auto blu" invece dell'ambulanza e una costosa clinica privata pronta ad accoglierli.
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